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Giovedì 5 settembre ore 15,00

Sala delle Colonne - Ss. Trinità - Vico Equense

CONVEGNO

DANZA: ESSENZA O APPARENZA

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con

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Francesca Bernabini 

Giornalista, Critico di danza, Direttore di Danzaeffebi.com

 

Angela Barba

Docente di discipline umanistiche presso il Liceo Classico Virgilio di Meta di Sorrento (Na),

Studiosa di letteratura comparata in particolare di Gender Studies

 

Claudia Celi

Danzatrice, Docente di Storia della Danza  e Spettacolo teatrale, cinematografico e digitale

presso l'Accademia Nazionale di Danza e l’Università di Roma – La Sapienza

 

Simona Vanni

Giornalista, Autrice programmi televisivi, Studiosa di Analisi sociologica nell'utilizzo dei Social

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Introduce il Sindaco di Vico Equense

Andrea Buonocore

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Moderatore: Pino Visconti

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"La danza non è un'arte per avere successo,

ma un dono per dare agli altri un'emozione" 

Merce Cunningham

 

In un’epoca come la nostra, in cui l’Io è sempre al centro, sembra mancare però un’attenzione che sia reale al benessere dell’Io stesso, un’attenzione, quindi, al profondo. Curando solo l’esteriorità, abbiamo obliato completamente il nostro aspetto interiore, quello che guida i nostri passi e i nostri desideri. Così facendo, rischiamo di mischiare l’esterno con l’interno, trovandoci con un mix di qualcosa che a vederlo bene, non siamo noi.

 

La conseguenza? Quella che stiamo vivendo: un grande egoismo figlio di un narcisismo che discende direttamente da questa voglia di apparire a tutti i costi, anche a costo dell’essenza.

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Tutte le nostre esistenze sembrano improntate in quella che è diventata una vera e propria esigenza: apparire, e farlo a tutti i costi. Non importa più come ci sentiamo, ma come sembriamo. Fa nulla se abbiamo il sorriso spento, l’importante è che la nostra camicia sia ben stirata e i capelli in ordine. Curiamo l’aspetto esteriore perché sono i like quello che al momento ci interessa. La popolarità, l’essere “chiacchierati”, è quello che vogliamo, e sembra non interessarci nemmeno il modo con cui ci giudicano, l’importante è essere giudicati, contrariamente a quanto sosteniamo: ci vogliamo al centro di un mondo che al centro non è. Sentiamo il bisogno di sentirci sempre al top e non possiamo abbassare la guardia nemmeno per un istante, perché, pur sapendo che l’essere umano ha breve memoria su qualsiasi notizia, non possiamo permetterci di sbagliare. Sembra che al mondo di oggi, una lacrima che non sia al momento giusto, sia una lacrima sprecata, nel senso di “usata male”. Noi, infatti, usiamo le lacrime, abbiamo smesso di viverle come la possibilità di una catarsi. Oggi per noi le lacrime sono utili, come utili sono i rapporti che decidiamo di instaurare.

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La danza, ancora alla fine dell’Ottocento, faticava ad essere riconosciuta come autonoma forma d’arte (considerata come momento minore per accompagnare la musica, equiparata più alla pantomima). Doveva, per riuscirci, elaborare un proprio lessico sia dal punto di vista tecnico (danza come grammatica del corpo) sia dal punto di vista della poetica. E naturalmente lo fece: un linguaggio codificato che diviene tecnica, la base necessaria per connotare il lavoro del ballerino, per misurarne le capacità, la base su cui poi si innestano anche altri criteri valutativi e d’espressione. La danza quindi diviene un linguaggio codificato e complesso che nel movimento esprime la sua compiuta estetica. Ma con il tempo tale linguaggio si frantuma in diverse possibilità, diversi stili i quali richiedono al corpo del ballerino una diversa forma di movimento.

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Nel pieno riconoscimento della danza come forma d’arte interviene anche certo lavoro critico, che con forza fa emergere la necessità di definire le specifiche del fare danza. Illuminante la posizione di Mallarmé che nella danza, e nel movimento del corpo che ne è manifestazione, vede: pura intenzione in atto capace di trasformarsi in simbolo, fluttuanti visioni, emozioni non decifrabili immediatamente ma comunque percepibili. La danza come una forma di poesia non ingessata dall’uso, e dalla gabbia, della parola. Un corpo che danza diviene perciò astrazione, pura espressività, estetica in compimento, sorretta da una tecnica (un linguaggio) che deve necessariamente essere sconvolta e reinventata, è un’istanza, persino un bisogno, che appartiene ad ogni forma d’arte.

 

Viene posto in primo piano il corpo, non può essere altrimenti, la danza è un corpo che si costruisce nello spazio, lo sconvolge, lo reinventa, lo allarga,  e la tecnica è da considerarsi non come un linguaggio chiuso in sé che non ammette aperture, bensì la base attraverso cui esprimere libertà di fare e di contenuti, in quanto la danza ridotta all’essenza è “comunicare”, è un modo di esprimere sé, un concetto, un’emozione.

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Ma oggi la danza in che percentuale è necessità di esprimersi, di realizzarsi e di essere se stessi, rispetto al desiderio di apparire, di esibirsi, di ricevere consensi?

Francesca Bernabini

Giornalista,

Critico di danza,

Direttore di Danzaeffebi.com

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Nata a Roma, ad undici anni entra all’Accademia Nazionale di Danza di Roma, dove consegue nel 1981 il Diploma di Maturità Coreutica e nel 1982 il Diploma di insegnante di danza.
Fra il 1977 e il 1981 si perfeziona in Francia negli studi di danza e nel 1982 è invitata a New York come danzatrice ospite presso la José Limon Dance Company.

Dal marzo 1985 al 1996 è critico di danza del Corriere della Sera; per tale quotidiano pubblica oltre 800 articoli.
Nel marzo 1991 fonda con Raffaello Luciani DanzaSì, ricoprendone il ruolo di Direttore Responsabile, mensile di informazione di danza specializzato in problematiche legislative, gestionali, fiscali e organizzative nel settore danza.

È stata assistente alle coreografie, nonché programmista regista e collaborato alla realizzazione di numerosi programmi televisivi. E’ stata giudice esperto della trasmissione Amici di Maria De Filippi.

Dal 1995 al 2012 ha fatto parte della direzione artistica e organizzativa del Concorso Internazionale DanzaSì.

Nel 1980 ha tenuto la sua prima conferenza sulla danza moderna americana alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Da allora ha tenuto conferenze e relazioni in numerosi convegni in tutta Italia.

Dal gennaio 2007 al 2013 è membro della Sezione Danza prima del Comitato e poi della Consulta Problemi dello Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Dal giugno 2008 ad oggi è Presidente di Federdanza, la Federazione aderente all’AGIS - di cui è vicepresidente fino al 2011 -  che riunisce i compagnie, soggetti di distribuzione e promozione della danza e scuole e associazioni che si occupano di formazione nel settore della danza.
Dal 12 settembre 2013 ad oggi è nel Consiglio di Presidenza dell’Agis.

Dal 1993 si occupa di marketing e comunicazione tenendo conferenze e seminari in tutta Italia.

Sempre in ambito formativo ha curato dal 2005 ad oggi l’organizzazione e la realizzazione dei corsi di aggiornamento per insegnanti di danza presso l’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, le Scuole di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, delTeatro San Carlo di Napoli, del Teatro dell’Opera di Roma dell’Hamburg Ballett diretto da John Neumeier, nonché il Viaggio di Studi alla Royal Ballet School di Londra.

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Angela Barba

Docente di discipline umanistiche presso il Liceo Classico Virgilio di Meta di Sorrento (Na),

Studiosa di letteratura comparata in particolare di Gender Studies

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Angela Barba (1966) ha conseguito nel 1990 la Laurea in Lettere Classiche ed è specializzata in Didattica delle Scienze Letterarie.

La sua carriera di docente di discipline umanistiche comincia nel 1991; dal 2004 insegna materie letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Classico "Virgilio" di Meta di Sorrento.

Le sue ricerche e i suoi studi spaziano dalla filologia latina alla letteratura comparata, con particolare attenzione ai gender studies

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Simona Vanni

Giornalista, Autrice programmi televisivi, Studiosa di Analisi sociologica nell'utilizzo dei Social

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Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, indirizzo Linguaggi Audiovisivi

Alla Scuola di Giornalismo “Biagio Agnes”, dell’ Università degli studi di Salerno ha seguito un praticantato giornalistico professionale, Master di primo livello, abilitante all’esame da giornalista professionista.

Ha seguito corsi di danza classica e contemporanea con ballerini del Teatro San Carlo di Napoli e del Teatro Bolshoi di Mosca.       

Ha una particolare predisposizione alla scrittura, all’analisi sociologica, all’utilizzo dei Social, all’espressione artistica

Autore testi per: “Un giorno da pecora”- talk show radiofonico in onda su Rai Radio1 e condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro; “AGORA’”- programma quotidiano di informazione e attualità del mattino di RAI3;  “Viva la Mamma”- programma di intrattenimento pomeridiano di Rai1; “Duemiladiciassette” - programma di prima serata di Rai3.                                   

Analista televisiva per il programma “Tv Talk”  di Raitre, vale a dire un’attività di analisi della settimana televisiva attraverso impressioni e domande per gli ospiti in studio.

Ha partecipato a Social-reporters.com- Prima piattaforma di live Journalismcon attività di storytelling interattivo e partecipativo per valorizzare l’eco di eventi offline sui Social.                        

Ha collaborato con il quotidiano “Roma” nella sezione “Cultura e Spettacolo” della testata cartacea ed online.

Attualmente lavora per Mediaset -  Rete4 come giornalista

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Claudia Celi

Danzatrice, Docente di Storia della Danza  e Spettacolo teatrale, cinematografico e digitale

presso l'Accademia Nazionale di Danza e l’Università di Roma – La Sapienza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Danzatrice, laureata all’Università di Roma-La Sapienza in Storia del Teatro e dello Spettacolo con una tesi sulla danza aulica italiana nel Rinascimento, si è specializzata in danze storiche con maestri di fama internazionale quali Barbara Sparti, Francine Lancelot, Shirley Wynne, Angene Feves, Cecilia Gracio Moura e Ana Yepes. Dal 1982 è docente di Storia della Danza presso l’Accademia Nazionale di Danza, di cui è stata vice-direttrice dal 1991 al 1995. Attualmente è anche docente presso l’Università di Roma – La Sapienza per il corso di Laurea magistrale in Spettacolo teatrale, cinematografico e digitale. Ha tenuto corsi regolari di Storia della Danza presso la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Nel 2001 è stata nominata dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, quale componente del Gruppo di lavoro relativo all’area della Danza per l’elaborazione dei nuovi ordinamenti didattici delle Accademie e dei Conservatori. Ha partecipato a convegni in Italia e all’estero e collaborato con centri di ricerca ed Università.

Pubblica su riviste specializzate fra cui Chorégraphie e Cairon (anche in qualità di redattrice), La Danza Italiana e La Nuova Rivista Musicale Italiana. Fra le sue pubblicazioni, i capitoli sul balletto in Italia nell’Ottocento per Musica in Scena – Storia dello spettacolo musicale edita dalla UTET e numerose voci per la International Encyclopedia of Dance, il Dictionnaire Larousse de la Danse e il Dizionario Biografico degli Italiani.

Parallelamente alla attività accademica, continua l’attività artistica nel campo delle danze storiche, iniziata nel 1977 con il Gruppo di Danza Rinascimentale di Roma, diretto da Barbara Sparti, gruppo che nel 1981 è stato insignito del Premio “Jia Ruskaja” per la didattica e la cultura coreica. Con questo ed altri gruppi ha preso parte a rassegne e festival italiani e internazionali.

Nell’ambito di una continuativa attività di divulgazione della danza storica ha partecipato a convegni in Italia e all’estero, fatto parte di giurie di concorsi e tenuto corsi e seminari di danza antica per teatri, università, conservatori e centri di ricerca, quali la Fondazione Teatro Massimo di Palermo (Officina-Laboratorio delle Arti e dei Mestieri del Palcoscenico), la Scuola Internazionale dell’Attore Comico (Reggio Emilia), l’A.N.I.D. (Associazione Nazionale Insegnanti di Danza), il Conservatorio A. Casella (L’Aquila), il Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma) ed ha curato manifestazioni didattiche e saggi-spettacolo di danze storiche per la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e per l’Accademia Nazionale di Danza, presso la quale tiene regolarmente dall’anno accademico 2005/06 gli insegnamenti di Danze Storiche.

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